Il panorama della fotografia analogica è ricchissimo di fotocamere e attrezzature prodotte negli ultimi secoli da centinaia di produttori diversi, e questo ci aiuta a capire la bellezza e lo stato di evoluzione che questa Arte (la Fotografia) è riuscita a raggiungere.

A partire dalle semplicissime “box camera” degli ultimi del 19° secolo e finendo con l’ultima reflex elettronica professionale. Però, secondo l’adagio che dice “meno è meglio”, secondo me le fotocamere particolarmente antiche sono le più intriganti di tutte, perché sono in grado di metterci in contatto con l’essenza della Fotografia, che spero sappiate riconoscere anche voi alla fine di questa recensione.

English version here: https://emulsive.org/reviews/camera-review-me-and-my-zeiss-ikon-folders-zeiss-ikon-ikonta-5202-zeiss-ikon-nettar-5152!

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Oggi vi voglio parlare delle mie due fotocamere folding che ho nella mia collezione, due semplicissimi esemplari di meccanica e ottica, ma così divertenti da usare! Si tratta di:

  • Zeiss Ikon Ikonta 520/2 (Ikonta C) con Novar-Anastigmat 105mm f/1:6.3 (~1928)
  • Zeiss Ikon Nettar 515/2 con Nettar-Anastigmat 110mm f/1:4.5 (~1931)

Le ho acquistate diverso tempo fa su eBay per pochi Euro, ma appena le ho testate ho capito che il loro acquisto era stato un vero affare per me! Entrambe usano la pellicola in rullini formato 120, e sono in grado di registrare 8 immagini delle dimensioni 6cmx9cm.

 

 

uso

Il loro uso è veramente molto semplice, ma prima di scattare una foto dovrete prestare attenzione a diversi fattori e verificarli con attenzione, e sicuramente ve ne dimenticherete qualcuno:

  • Aprire la macchina fotografica, facendo fuoriuscire la lente (ok, questo passo non potete certo dimenticarvelo)
  • Ruotare la leva di avanzamento della pellicola fino allo scatto successivo, a meno che non lo abbiate già fatto subito dopo lo scatto precedente (questo si può fare verificando la comparsa dei numeri presenti sulla carta proteggi pellicola attraverso la piccola finestrella rossa). State pur certi che questo punto vi causerà numerosi mal di testa! Inoltre ricordate che non c’è nessun meccanismo di blocco di avanzamento, quindi dovrete fermarvi di avanzare la pellicola non appena il numero del fotogramma apparirà nella finestrella!
  • Misurate la luce per l’esposizione con un esposimetro esterno (o con una app del vostro telefonino, o con un’altra macchina fotografica),a regolate la velocità dell’otturatore e i valori dei diaframmi nelle rotelle anteriori
    Valutate (ad occhio) la distanza di messa a fuoco e regolate la lente di conseguenza (dovrete affidarvi alla profondità di campo perché vi dimenticherete spesso di eseguire questa regolazione fra uno scatto e l’altro)
  • Caricate l’otturatore (dai……)
  • Inquadrate la scena e scattate
  • Avanzate la pellicola fino al prossimo scatto (ma ricordatevi di averlo già fatto! Vedi il secondo punto)

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Beh, in effetti non sembra ci sia niente di diverso da qualsiasi altra fotocamera, ma vi posso assicurare che nessuna di queste azioni è semplice come sembra o come viene eseguita con un’altra macchina fotografica, per le seguenti ragioni:

  • La macchina, anche se non proprio leggera, è molto semplice e comoda da usare e tenere fra le mani
  • Ricordatevi se avete già avanzato la pellicola subito dopo lo scatto o se dovete farlo prima di scattare il prossimo (sicuramente vi troverete di fronte a doppie esposizioni o fotogrammi saltati, ma questo fa parte del gioco….)
  • La regolazione dei parametri per l’esposizione (velocità di scatto e diaframmi) sembra essere un’operazione veramente empirica, visto che viene fatto in un modo completamente diverso da come siamo abituati (le rotelle di regolazione sono sulla parte anteriore della macchina fotografica, proprio intorno alla lente dell’obbiettivo, e non ci sono luci led o aghi che vi aiutino nella regolazione) quindi dovrete affidarvi al vostro esposimetro o alla vostra esperienza
  • Inquadrare la scena attraverso un mirino fisso (in pratica un mezzo cubo con due vetri e un piccolo specchio inclinato a 45°) è un altro atto di fiducia del fatto che ciò che state inquadrando è quello che state vedendo… ed è quello che andrà ad impressionare la pellicola

Però, alla fine, quando vedrete i vostri negativi sviluppati, vi accorgerete che tutti i vostri ragionamenti erano corretti e che il “momento magico” si è di nuovo avverato! (Si….è vero…… ci sono ancora molte cose da migliorare, tipo quelle doppie esposizioni non volute….).

In tutta onestà non sono le macchine fotografiche analogiche che uso più spesso, ma devo ammettere che sono fra le più divertenti da usare! E con la loro bellissima borsina in (simil) pelle sono così belle da portare in giro, e quando vedete una scena da fotografare, aprirle e rivelare a tutti la bellezza di questi apparecchi. E non potete immaginare le facce della gente che mi guarda con questi strani oggetti fra le mani….. mi guardano come un personaggio strano con un oggetto curioso fra le mani……troppo forte!

Le macchine nel dettaglio:

 

 

Zeiss Ikon Ikonta 520/2 (Ikonta C) with Novar-Anastigmat 105mm f/1:6.3 (~1928)

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Questa è la più semplice delle due. La macchina si apre premendo l’unico piccolo pulsante presente sul lato del corpo macchina, vicino alla rotella di avanzamento della pellicola. Come per magia il coperchio frontale si apre ed il soffietto con l’obbiettivo viene fuori! Premete leggermente il coperchio fino a che si blocca e la macchina è pronta!

Ha un otturatore Derval con solo tre tempi di esposizione (1/25” – 1/50” – 1/100”, più la posa “B” e la posa “T”), che viene azionato da una piccola leva situata di lato alla rotella di regolazione dell’otturatore. In questo modello non c’è necessità di armare l’otturatore prima dello scatto, ogni volta che si preme la leva di scatto, la macchina scatta.

C’è anche la possibilità di utilizzare uno scatto flessibile, da collegare vicino alla leva di scatto, quando usate la macchina sul cavalletto (c’è l’attacco UNC 3/8 per il cavalletto sul coperchio frontale per le riprese verticali e sul lato del corpo macchina per quelle orizzontali). Dal punto di vista dei diaframmi ci sono i valori f/ da 6,3 a 32.

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Il mirno è di tipo fisso (in pratica un piccolo specchio a 45°), che si può ruotare per le riprese in orizzontale (ma ricordatevi di rimetterlo nella posizione verticale prima di chiudere la macchina altrimenti rischiate di romperlo).

Per chiudere la macchina dovrete spingere all’interno le due guide che bloccano la macchina quando viene aperta, e questo consente all’obbiettivo di rientrare nel corpo a al soffietto di ripiegarsi.

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Zeiss Ikon Nettar 515/2 with Nettar-Anastigmat 110mm f/1:4.5 (~1931)

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Questo modello è un po’ più “sofisticato” di quello precedente, ma non immaginatevi chissà quale aggeggio elettronico! Per l’apertura della macchina le due sono molto simili. Le uniche differenze sono relative alla posizione del pulsante di apertura (in questo caso posizionato sulla parte superiore del corpo macchina), e per il mirino a traguardo che si apre contemporaneamente alla macchina.

L’otturatore è il noto Compur con 8 tempi di esposizione (da 1” a 1/250”, più la posa “B” e la posa “T”). In questo caso c’è una leva dedicata per armare l’otturatore, posizionata sulla sinistra della lente, che va tirata in su. Immediatamente sopra questa leva c’è un piccolo pulsante che, se viene tirato, consente alla leve di riarmo dell’otturatore di essere tirata una altro po’ consentendovi così di utilizzare un autoscatto con un ritardo di circa 10”.

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Il pulsante di scatto è invece posizionato sulla sinistra in alto del corpo macchina. Questo pulsante attiva una leva che va ad azionare la leva di scatto posizionata in basso a sinistra della lente (e che può essere azionata anche direttamente da questa posizione). Nei confronti dell’altro modello, questo otturatore per lo meno previene qualche doppia esposizione, perché è probabile che vi ricordiate che armando l’otturatore dovete anche avanzare la pellicola.

In questo caso i diaframmi sono da f/1:4,5 to F/1:32. Anche in questo caso c’è una presa per lo scatto flessibile e la doppia presa per il cavalletto (sempre UNC 3/8).
Il mirino fisso (può essere ruotato per le riprese orizzontali) c’è anche in questo modello, anche se è molto più piccolo rispetto all’altro. Comunque c’è il mirino a traguardo che può essere un po’ più d’aiuto nel comporre l’inquadratura.

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Utilizzo sul campo

Come già detto l’utilizzo di queste macchine fotografiche è molto semplice ma (per la mia esperienza) un po’ complicata perché le azioni sono completamente “disconnesse” l’una dall’altra rispetto a come sono “strutturate” in un flusso standard di una reflex.

Cioè vi capiterà spesso di aver ragionato su tutti gli aspetti dello scatto per poi accorgervi, subito dopo lo scatto, che vi siete dimenticati di regolare la messa a fuoco, o di avanzare la pellicola, o qualcos’altro… tutto questo sembra più difficile che possa succedere con altri tipi di macchine che hanno, per esempio, il meccanismo che previene le doppie esposizioni o il doppio avanzamento della pellicola senza lo scatto. Almeno questa è la mia impressione paragonandole con altri tipi di macchine.

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Comunque i risultati che si possono ottenere con queste macchine fotografiche sono veramente incredibili! A dispetto delle piccole, e non certo famose, lenti e della loro incredibile semplicità di costruzione, otterrete dei negativi incredibilmente chiari e definiti! E’ particolarmente divertente e bello poter guardare dei negativi 6×9, o diapositive, sono incredibilmente più grandi di quelli nel formato 35mm (circa 6 volte più grandi).

Ma la cosa più importante che mi ha fatto innamorare di queste due signore sono le sensazioni che mi danno.

~ Pierluigi Tolu

 

 

Zeiss Ikon Ikonta 520/2 sample images

Ikonta 520 - The Castle (Il Castello) - Zeiss Ikon Ikonta 520:2 (Ikonta C) - Ilford HP5+
Ikonta 520 – The Castle (Il Castello) – Zeiss Ikon Ikonta 520:2 (Ikonta C) – Ilford HP5+
Ikonta 520 - Cypresses (Cipressi) - Zeiss Ikon Ikonta 520:2 (Ikonta C) - Ilford HP5+
Ikonta 520 – Cypresses (Cipressi) – Zeiss Ikon Ikonta 520:2 (Ikonta C) – Ilford HP5+

 

Zeiss Ikon Nettar 515/2 sample images

Ikonta 515 - Water Stendpipe (Fontanella) - Zeiss Ikon Nettar 515:2 - Ektachrome Professional 200
Ikonta 515 – Water Stendpipe (Fontanella) – Zeiss Ikon Nettar 515:2 – Ektachrome Professional 200
Ikonta 515 - Siena Walls (Le mura di Siena) - Zeiss Ikon Nettar 515:2 - Ektachrome Professional 200
Ikonta 515 – Siena Walls (Le mura di Siena) – Zeiss Ikon Nettar 515:2 – Ektachrome Professional 200
Ikonta 515 - Arch (Arco) - Zeiss Ikon Nettar 515:2 - Ektachrome Professional 200
Ikonta 515 – Arch (Arco) – Zeiss Ikon Nettar 515:2 – Ektachrome Professional 200

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One response to “Recensione: vi racconto le mie folding – Zeiss Ikon Ikonta 520/2 & Zeiss Ikon Nettar 515/2”

 

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